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La presunta sindrome di alienazione genitoriale o parentale (PAS)

L'obiettivo di questo sito è quello di svolgere una corretta informazione su questa inesistente malattia.

E-book sulla PAS


Nell'appendice a questo e-book una completa trattazione della PAS con le critiche della comunità scientifica e la recente dichiarazione del Governo Italiano contraria all'uso della PAS.

E-book Psichiatria per Tutti LA PAS IN 350 PAROLE

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COLLEGAMENTO DELLA PAS
CON L'AFFIDO CONDIVISO E LA BIGENITORIALITÀ

Questo collegamento è molto illogico poiché le due cose (PAS e affido condiviso) sono di livello logico differente; metterli sullo stesso piano è segno di incapacità di formulare ragionamenti logici.
La cosiddetta PAS infatti, ammesso che il concetto stia in piedi, farebbe riferimento alla manipolazione psicologica del minore da parte di un genitore, di solito la madre, contro l'altro genitore, di solito il padre.
L'affidamento condiviso invece è il provvedimento adottato dal Giudice, se ce ne sono le condizioni, al momento della separazione coniugale.
Che relazione c'è tra le due cose? Mistero.

La bigenitorialità invece è un concetto talmente ovvio e lapalissiano (i genitori sono due anche in caso di separazione coniugale) che stare a sottolinearlo è indice di scarsa acutezza mentale; come stare a sottolineare che gli uccelli volano.
Tanto piacere, è ovvio che gli uccelli volano, i non uccelli non volano e le teste di rapa non sono capaci di pensare.

Tra l'altro non si rendono nemmeno conto, sostenendo quel che sostengono, che chi è contro l'affidamento condiviso sono proprio loro, i padri separati, poiché, invocando la PAS al momento della separazione coniugale chiedono implicitamente al Giudice che l'altro genitore venga escluso dall'affidamento del minore. Aveva proprio ragione Erasmo a scrivere l'Elogio della Follia, perché davvero qui siamo all'apoteosi della follia.

Ma non è tutto; facendo questo collegamento sono incappati nel classico lapsus freudiano. Avendo la coscienza sporca ma volendola mostrare pulita, per non correre il rischio di venire esclusi dall'affidamento qualora le loro condotte (violenza e/o abusi sessuali) vengano alla luce nel corso del conflitto separativo, giocano d'anticipo dicendo sostanzialmente: "Guardate che se mio figlio non vuole frequentarmi non è che è lui a rifiutarmi ma è la madre che lo ha messo contro di me inventando cose che non sono vere. Quindi chi ha abusato di mio figlio non sono io ma è la madre. Datelo a me e toglietelo a lei". Coda di paglia?
Pardon, e la tanto sventagliata bigenitorialità che fine ha fatto? Allora non lo vogliono più l'affido condiviso! Vogliono l'affido esclusivo del proprio figlio.

Adesso verranno a dirci che siamo noi che abbiamo capito male, che sono stati fraintesi, ecc. Lo hanno persino scritto nelle loro proposte di modifica della loro legge 54; DDL 957, PDL 2209, DDL 2454, DDL 2800 (fotocopia uno dell'altro, a questo hanno ridotto il Potere legislativo, a sottoscrivere fotocopie): «Il comprovato condizionamento della volontà del minore, in particolare se mirato al rifiuto dell’altro genitore attivando la sindrome di alienazione genitoriale, costituisce inadempienza grave, che può comportare l’esclusione dall’affidamento».
Chi è contro l'affidamento condiviso, come si legge, sono proprio loro. Troppa PNL gli ha fatto male, hanno le sinapsi intasate.

Ma da dove nasce questo collegamento?
Il collegamento è stato creato ad arte dalle associazioni dei padri separati che vogliono imporre il sillogismo: chi è contro la PAS è contro l'affido condiviso; questo tipo di affermazioni illogiche fanno parte del classico bagaglio delle tecniche di programmazione neurolinguistica (PNL) e hanno l'obiettivo di creare nell'interclocutore un leggero stato di confusione mentale. Alle associazioni dei padri separati fanno capo, infatti, psicologi esperti in PNL e in ipnosi medica che hanno messo a punto le tecniche di marketing per promuovere la PAS.
È questa la tecnica dei venditori, dei promotori finanziari, ed è molto efficace per vendere cose inutili. Se incappate in uno di questi soggetti vi accorgete alla fine che sono riusciti a farvi acquistare qualcosa di cui non avete assolutamente bisogno; e non vi spiegate come hanno fatto a convincervi. A mente lucida ci ragionate su e vi arrabbiate con voi stessi per esserci cascati; ma non vi arrabbiate, con i loro discorsi illogici vi hanno creato un leggero stato di confusione mentale riuscendo a non farvi ragionare per il tempo necessario a farvi firmare la commissione di acquisto.

Ma torniamo all'affidamento condiviso.
L'affidamento condiviso dei minori dopo la separazione dei genitori è ormai prassi corrente e rappresenta la regola nelle separazioni coniugali; qualora il Giudice della separazione rilevi delle situazioni di rischio per il minore derivanti dall'affido a entrambi i genitori, esclude o limita l'affidamento al genitore da lui ritenuto pericoloso per il minore. Tali situazioni di pericolo sono rappresentate di solito dalla presenza di violenza in famiglia o addirittura di abusi sessuali incestuosi sui minori.

La disinformazione che viene insistentemente fatta dalle associazioni dei padri separati sull'affido condiviso si riferisce al fatto che secondo le loro statistiche l'affidamento condiviso viene concesso molto raramente. Cosa non vera, smentita dai dati forniti annualmente dai Tribunali e dalle statistiche ISTAT.

Ma su questo aspetto i padri separati non hanno completamente torto; le loro statistiche si riferiscono ai loro associati, e in effetti corrisponde al vero che nelle loro personali vicende separative il condiviso è stato concesso raramente. La questione è capire perchè questi soggetti non hanno ottenuto il condiviso in una realtà giudiziaria nella quale, come si è visto, l'affidamento condiviso è la regola.

Poiché i motivi della mancata concessione del condiviso sono di solito quelli su riportati, ciascuno tiri le proprie conclusioni.


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